venerdì 17 gennaio 2014

La regola della meteo-lotteria

Gli addetti ai lavori ben conoscono le regole (rigorosamente non scritte) della sfida dei falò. Ma vale la pena ricordarle agli spettatori più disattenti.
Una delle principali regole della gara è che le condizioni meteo non costituiscono alcuna attenuante nel giudizio che emerge sul fuoco acceso dalle contrade.
Come? - dirà qualcuno - prima esprimete solidarietà per la fiumana che lambisce la base del falò già costruito e poi vi rimangiate il tutto?
Assolutamente no! La solidarietà per avere lavorato in condizioni così estreme rimane. E sarebbe stata ancor più grande se le autorità o i fuochisti di San Nicolò stessi avessero scelto questa sera di non accendere la pira. Avremmo capito, in tal caso, che davvero non si poteva fare altrimenti, se una tradizione secolare come quella del falò veniva interrotta.
Alla fine però il falò è bruciato (si fa per dire) e allora vale la regola non scritta di sempre: se si è in condizione di bruciare la pira, bene, allora il falò viene giudicato per quello che è, senza badare al meteo, senza se e senza ma. Sì, la regola è singolare, ma accettata da tutti: il meteo non conta e spesso fare il falò più bello è come comprare un biglietto alla lotteria: la "meteo-lotteria". Se piove, se c'è il vento impetuoso, se c'è la tempesta di neve, non importa: il falò è bello o brutto a prescindere. A volte è toccato a noi sottostare alla crudele dittatura del maltempo (ricordate tutti la bufera di neve del 31 gennaio 2012, vero?), a volte tocca a San Nicolò. Quest'anno è toccato a loro. Punto.
E allora giudichiamolo questo falò: altezza massima 6-7 metri, all'accensione la fiamma si eleva stanca e subito il fuoco "spancia" in largo anzichè elevarsi snello e prepotente verso l'alto. Segue ampia quantità di fumo (qualcuno lo chiamerà benevolmente "vapore acqueo della pioggia" ma un'altra regola non scritta dice che tutto ciò che non è fiamma è fumo) e solo dopo un bel pò tutto il falò è in fiamme. Il vento di scirocco schiaffeggia il fuoco in direzione Nord e solo dopo alcuni minuti qualche lingua di fuoco si staglia verso l'alto senza generare troppo fumo.
Insomma: un falò davvero brutto.
Ripetiamo: il meteo avverso può conferire meriti circa l'attaccamento alla causa, ma non è in alcun modo un'attenuante.

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