mercoledì 26 agosto 2009

La sfida: San Geminiano vs. San Nicolò

L'antica sfida tra i falò di Pontremoli è tra i due rioni della parte altomedievale del borgo storico, rioni che col passare del tempo si sono identificati con le due parrocchie di San Nicolò - soprannominata nel XX secolo "il Vaticano" per l'orgoglio con il quale curava le proprie celebrazioni religiose: da qui l'inserimento di "abbasso il Vaticano" nel canto del falò - e di San Geminiano.

I due falò si svolgono separatamente, contrariamente a quanto avviene altrove, e a date fisse, cioè non si tiene conto del giorno della settimana. In caso di maltempo i falò non vengono rimandati, così come nemmeno esigenze di maggiore affluenza di pubblico giustificano un cambio di data.

Il falò di San Nicolò si tiene nel greto del fiume Magra, al di sotto del ponte Pompeo Spagnoli, sempre il 17 gennaio, giorno di Sant'Antonio, patrono dell'Ospedale cittadino, nel cui piazzale, a nord di Porta Parma, si bruciava il falò fino agli anni '20 del XX secolo.

(Falò di San Nicolò, foto di Marco Bertolini, da www.galleriafotografica.it)
Il falò di San Geminiano brucia nel greto del torrente Verde, al di sotto del ponte della Cresa sempre il 31 gennaio, giorno di San Geminiano, patrono della città di Pontremoli.

(Falò di San Geminiano 2009, foto di Lara Cecchini)

Date differenti e luoghi differenti creano ovviamente disparità di condizioni iniziali tra i contendenti: le condizioni meteo possono per esempio variare a discapito di uno dei due falò, così come la diversa influenza delle correnti d'aria e dei venti nei due diversi siti determinano la necessità di adottare tecniche di costruzione della pira e di accensione del falò differenti. L'assenza di uguali condizioni è sale della sfida, accettata senza remore da entrambi i rioni: lo svolgimento del falò in condizioni climatiche avverse, ad esempio, non è una scusante per non accettare la sconfitta.

Chi decreta la vittoria o la sconfitta? Non esiste una giuria ufficiale per determinare il vincitore. La giuria è popolare, nel senso che ognuno esprime un proprio giudizio ed elegge un proprio vincitore indiscusso. Ovviamente con l'equidistanza e la neutralità che solitamente permeano queste sfide. Certamente, vi sono anni in cui la superiorità di un rione è schiacciante, anni in cui i due fuochi si equivalgono ed è più difficile determinare chi dei due rioni ha fatto meglio.

Quali parametri sono utilizzati per determinare il giudizio sul falò? Differentemente da quanto accade altrove, a Pontremoli non si guarda alla durata del fuoco. A nessuno interessa che il fuoco duri fino al mattino successivo. O che lasci una quantità immensa di braci da portare a casa come rito propiziatorio o solo per cuocere la carne alla griglia in compagnia. Ciò che conta è la "vampata". Cioè la capacità delle fiamme di avvolgere nel minor tempo possibile tutta la pira e di elevarsi al cielo il più in alto possibile, rischiarando il buio della notte. E' questo un chiaro richiamo alle origini pagane dei falò come festa della luce da celebrarsi quando il sole ricominciava a guadagnare spazio sulla notte, come del resto accade nel mese di gennaio. La fiammata perfetta deve partire senza indecisioni, produrre meno fumo possibile, rilasciare nella notte una cascata infinita di faville, per poi ritirarsi nel giro di un quarto d'ora o venti minuti. Per questi motivi le pire vengono costruite utilizzando arbusti sottili e molto secchi(erica selvatica, ginestra, rovi).

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