martedì 7 gennaio 2014

Ai tempi di Babìn il falò di San Geminiano lo facevano quelli di San Geminiano. Cioè quelli della parrocchia del Duomo. Che, non essendoci ancora l'urbanizzazione di Verdeno erano quattro vie così densamente popolate che uno fa fatica a pensare dove stavano tutti. E poi i fuochisti erano Zumian non solo perché abitavano lì, ma perché nove volte su dieci lì ci aveva abitato e ci era cresciuto pure il padre, il nonno, e pure la moglie e la sua famiglia. I confini erano ben visibili e le appartenenze pure. Un vecchio abitante di San Pietro, per dire, una volta disse che lui al Castello ci salì per la prima volta a 19 anni.
Adesso sono altri tempi. Pontremoli si è espansa, ha accolto famiglie che hanno lasciato le frazioni. I confini sono più labili e meno distinguibili, gli spostamenti (o le migrazioni) e gli incroci avvengono più ad ampio raggio ed anche la composizione della squadra dei fuochisti si è evoluta al cambiare delle tendenze sociali.
Del resto che fare? Un esame della "purezza della razza zumiana"?! Sulla base di quali criteri? Nascita? Residenza? Luogo di nascita del padre? Della madre? E i nonni? E poi adottiamo lo ius soli?
Molto più pragmaticamente a San Geminiano, nel nostro piccolo, abbiamo aperto alla globalizzazione, abbiamo guardato con fiducia ai tempi nuovi, accettando chiunque abbia voglia di darsi da fare per la tradizione. O se preferite, più prosaicamente e più realisticamente, abbiamo adottato e riadattato il pragmatico motto della campagna: del porco non si butta via niente. Insomma, niente analisi della purezza del sangue zumiano, ma benvenuti a tutti: a chi viene e porta un fiasco del buono, a chi si cimenta con la motosega, a chi mette a disposizione un trattore, una gru, o solamente un po' di tempo libero e un po' di simpatia contagiosa. Ecco, così è nato il gruppo fuochisti, e così si evolve e si rinnova.
In base a questi requisiti il gruppo attuale è più o meno composto così, consci che per diverse persone una provenienza univoca è difficile da identificare e avvertendo che la classificazione non si basa sugli indirizzi di residenza.
Approssimativamente i fuochisti purosangue (ripeto: per quel poco che può ancora valere), cioè provenienti da Piagnaro, Bietola, Piazza di sopra, piazzetta san Geminiano (!!!), Chiosi e Bambarone sono 10. E pazienza se in mezzo ci sono pure persone con luoghi di nascita scritti sulla carta di identità non molto "zumiani" (veneti, liguri…) e pazienza se in mezzo c'è pure qualcuno che ha passato, poveraccio, la sua infanzia a San Nicolò.
La piazza di sotto e via Cavour (san Colombano) sono rappresentati da tre persone. Santa Cristina ha un unico ma valido rappresentante. Ci compiacciamo di queste persone: il loro rione non ha mai avuto un falò e loro, liberi di scegliere, hanno scelto la parte giusta.
Allontaniamoci dal centro poco a poco: dall'Annunziata e dalla Pieve vengono in tre, ma al falò vanno d'accordo, altro che antiche rivalità. Un altro fuochista viene da Dozzano, di rientro dalla diàspora nel milanese. Oppilo è rappresentato da due fuochisti, Torrano da uno, Succisa da due, Braia da uno. Ma è la valle del Sacro Cuore (ops! La Valdantena!) che primeggia tra il circondario pontremolese, con ben 4 membri: si spazia da Gravagna, a Groppodalosio fino a Casalina.
Il falò di san Geminiano è forte anche fuori dai confini comunali. Tra i nostri annoveriamo un filattierese di Pala, due zeraschi (precisiamo: uno zerasco propriamente detto e uno di Rossano) e ben quattro mulazzesi: due dell'Arpiola e due di Groppoli (tanta roba questi quattro).
Ma alla fine ci sono anche tre persone che, messe di fronte alla domanda "di dove ti consideri?", hanno esposto un albero genealogico lungo e complesso al termine del quale hanno detto "io mi considero pontremolese". Come dargli torto, avendo letto un incrocio di rioni e di paesi così poderoso?
Per tutti quanti, invece, vale "io mi considero di San Geminiano". Lò lò lò!

2 commenti :

  1. Errata corrige
    con il termine "un filattierese di Pala" non si identifica nè un luogo nè una provenienza....il temrine corretto è "uno Scorcetolese di pala"

    quei dal falò ad Scorsedal

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    1. Obiezione accolta, amici d'Scursedal :-)

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