venerdì 8 febbraio 2013

Il resoconto del Tirreno

Tutto si è compiuto, ed anche la disfida 2013 dei falò pontremolesi è giunta al suo termine ed è pronta ad entrare negli archivi della memoria della città del libro. L'ultimo atto, come tradizione vuole, si è tenuto nella giornata del patrono di Pontremoli quando i fuochisti di San Geminiano hanno dato alle fiamme la pira innalzata nel greto del torrente Verde all'altezza del ponte della Cresa, in onore del patrono, in risposta al falò realizzato giusto due settimane prima dalla compagine di San Nicolò sulle sponde del fiume Magra.
Un falò decisamente ben riuscito che riscatta l'opaca prova offerta l'anno passata dai fuochisti di San Geminiano. Una pira ben costruita, alta circa tredici metri, da un esercito da sciarpe bianco rosse (i colori della fazione del patrono) che si affannavano con impegno e dedizione nella composizione della catasta che di lì a breve sarebbe diventata un incandescente groviglio di rovi. Ultimo atto, importante certo ed il più "visibile" da tutti, ma che rappresenta il frutto di un lavoro di un anno in cui fuochisti, senza alcun tornaconto (e questa è una riflessione che vale per entrambe le compagini in "gara") se non lo stare in compagnia e consumare qualche "mangiata", dedicano una parte consistente del loro tempo libero per reperire, tagliare e ammucchiare i "bochi", la materia prima del falò.
E quando tutto è pronto c'è il momento più delicato, la fase di accensione, ma tutti i timori si sono dileguati quando una trentina di fuochisti con le torce accese hanno circondato l'enorme pira e hanno dato fuoco ai "bochi": le fiamme sono divampate a velocità impressionante, senza esitazione alcuna ed in pochi secondi hanno avvolto l'intera catasta lanciandosi verso un cielo che, dopo aver regalato una giornata ideale, sembrava non aspettare altro che assistere ad uno spettacolo memorabile. Unico appunto ad una prova veramente di alto livello è stata la durata piuttosto breve del falò, sintomo che l'elevata spettacolarità non era sostenuta dalla "sostanza" ma si tratta davvero di voler cercare "l'ago nella pira" (invece che nel proverbiale pagliaio) in una dimostrazione di alta qualità.
Ed ora tracciata la linea di demarcazione che segna la conclusione della disfida dei falò 2013 bisognerebbe decretarne il vincitore. Già bisognerebbe, solo che per rispondere a questa domanda è necessario sciogliere un mistero meglio custodito di quelli di Fatima, Sindona ed Ustica. Perché se entrambe le fazioni sono abilissime nel realizzare i falò, in un aspetto della competizione i fuochisti di entrambe le compagini sono ancora più brave: nell'esaltare il proprio falò, sottolineando gli aspetti positivi e tralasciando quelli negativi, e nel denigrare quello avversario applicando il principio contrario della segnalazioni dei difetti e degli errori, omettendone invece le qualità. Quindi con questo eterno pareggio (o meglio vittoria di entrambe le fazioni) si chiude il 2013 dei falò. C'è da sottolineare che fortunatamente la competizione pare ritornata a livelli di civiltà con scambi di salaci battute e di liberatori sfottò e noi ci auguriamo che questa storica sfida si mantenga sempre su questi toni scanzonati ma comunque di reciproco rispetto.
Ma la giornata del Patrono non è vissuto solo sulla vicenda del falò. Infatti nel pomeriggio nelle stanze del Teatro della Rosa si è tenuto la cerimonia in cui il sindaco, Lucia Baracchini, ha consegnato la Costituzione Italiana ai giovani diciottenni pontremolesi con l'augurio di fare della propria vita "un capolavoro". In precedenza c'era stata il ringraziamento del sindaco e consegna pergamena ai dipendenti dell'Ente che sono andati in pensione. E poi la consegna delle targhe di civica benemerenza andate quest'anno all'associazione Lions Pontremoli – Lunigiana, alla Compagnia Teatrale di Bassone e a Laura Bertolini; ed infine il saluto alla missionaria pontremolese Francesca Reggiani in procinto di ritornare in Centrafrica.
A concludere l'incontro c'è stato il ricevimento delle delegazioni di Modena e San Geminiano, unite a Pontremoli dallo stesso patrono. Un aspetto non casuale, come sottolineato dal sindaco di Modena, Giorgio Pighi, "perché le nostre realtà sono vissute in un perenne scambio culturale facilitato dalla Via Francigena. Il culto di san Geminiano, santo venerato sin dal 400, ha legato le nostre tradizioni dimostrando il continuo interscambio di idee e di valori".
Si è poi svolta in Duomo la cerimonia religiosa con il solenne pontificale presieduto dall'arcivescovo di Pisa e metropolita di Pontremoli, mons. Giovanni Paolo Benotto, con la partecipazione del vescovo diocesano mons. Giovanni Santucci e del vescovo emerito mons. Eugenio Binini. Durante la celebrazione l'amministrazione comunale ha offerto i tradizionali ceri votivi. (Riccardo Sordi)

L'articolista merita un encomio per la chiarezza e per le belle parole dedicate al falo' del Patrono, ancor più apprezzate se si pensa alla sua casata di provenienza, non certo del rione di San Geminiano.
Su un punto pero' vogliamo dissentire: la durata piuttosto breve del nostro falo' l'ha vista solo lui!

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