Sì, perchè oltre l'accaduto, oltre la delinquenza vandala di chi ci ha bruciato i bochi, ieri l'evento era il falò di San Nicolò.
Avremmo voluto celebrarlo con le solite burle, i frizzi e i lazzi che in queste occasioni non mancano mai, ma abbiamo dovuto occuparci d'altro.
Comunque, per sommi capi questo il falò degli eroi del Vaticano:
1) un falò "magro" e sottile come un dito medio si stagliava nel buio della notte. 300 fascine al massimo, mica un gran sforzo...
2) all'atto dell'accensione, silenziosa, senza un minimo di pathos, la fiamma è partita bolsa come una locomotiva a vapore arrancante in salita (fumo compreso), e la punta è stata raggiunta con grave ritardo.
3) sul lato ponte è stata visibile a tutti una striscia di falò che non aveva ancora preso fuoco quando tutto intorno le fiamme avevano già avvolto la pira... una ennesima sbuffata di fumo denso e umido ha preceduto la presa anche dell'ultima porzione di falò non bruciato.
4) Quando finalmente la fiamma aveva preso tutta la pira, si è giunti al culmine del disastro: mentre la base del falò era già interamente consumata, come se davvero i bochi fossero inconsistenti, la parte alta della pira si distingueva per l'incapacità di ardere. Tutt'attorno al
palo centrale infatti il materiale tardava a bruciare e, in assenza di un sostegno dal basso, ha cominciato a franare a piccoli pezzi verso terra.
5) A interrompere il silenzio di una folla che si rifiutava di cantare a favore del Vaticano, il solo crepitio delle canne da fiume, l'innovazione che i fuochisti di San Nicolò hanno voluto dal 2011 e che ai più appare come un ridicolo diversivo per richiamare l'attenzione della gente sul suono
piuttosto che sulla luce... ma i falò non si apprezzano con l'udito, bensì con la vista.
Comunque, per sommi capi questo il falò degli eroi del Vaticano:
1) un falò "magro" e sottile come un dito medio si stagliava nel buio della notte. 300 fascine al massimo, mica un gran sforzo...
2) all'atto dell'accensione, silenziosa, senza un minimo di pathos, la fiamma è partita bolsa come una locomotiva a vapore arrancante in salita (fumo compreso), e la punta è stata raggiunta con grave ritardo.
3) sul lato ponte è stata visibile a tutti una striscia di falò che non aveva ancora preso fuoco quando tutto intorno le fiamme avevano già avvolto la pira... una ennesima sbuffata di fumo denso e umido ha preceduto la presa anche dell'ultima porzione di falò non bruciato.
4) Quando finalmente la fiamma aveva preso tutta la pira, si è giunti al culmine del disastro: mentre la base del falò era già interamente consumata, come se davvero i bochi fossero inconsistenti, la parte alta della pira si distingueva per l'incapacità di ardere. Tutt'attorno al
palo centrale infatti il materiale tardava a bruciare e, in assenza di un sostegno dal basso, ha cominciato a franare a piccoli pezzi verso terra.
5) A interrompere il silenzio di una folla che si rifiutava di cantare a favore del Vaticano, il solo crepitio delle canne da fiume, l'innovazione che i fuochisti di San Nicolò hanno voluto dal 2011 e che ai più appare come un ridicolo diversivo per richiamare l'attenzione della gente sul suono
piuttosto che sulla luce... ma i falò non si apprezzano con l'udito, bensì con la vista.
I fuochisti di San Geminiano, presenti in programmato e sostentato silenzio, dopo avere visto ciò, hanno intonato un improvviso e triplice "lò lò lò" e con decisione sono rientrati in massa in Piazza Duomo.
Davvero un falò deludente dunque: l'inverno più secco degli ultimi 10 anni e una serata senza un alito di vento (come sempre accade sotto il riparatissimo Ponte Pompeo Spagnoli)
lasciavano presagire qualcosa di meglio, molto meglio.
Che delusione, vergogna Vaticano!
Nessun commento :
Posta un commento