Il nostro vicecapo-montatore Massimo Cierrecì, dopo avere dormito questa notte imbragato ad una scala che la moglie gli aveva montato in giardino per non fargli sentire nostalgia del falò, ha lasciato un commento al precedente post.
Per tanti motivi mi sembrava immeritato derubricare a semplice commento la sua bella riflessione, che quindi elevo a post che tutti possono leggere.
Grazie Massimo
<<Bene bene. Anche quest'anno è andato tutto bene. Dopo la gioia della sera del 31 di solito il primo giorno di febbraio è caratterizzato da quei dolori che, tutti sentono lungo la schiena, alle braccia, nelle gambe e un po' in tutto il corpo (anche testa e stomaco), a ricordare che gli anni passano anche per i fuochisti...Solo ognuno di noi sa in cuor suo quali sono i motivi più o meno reconditi che ogni anno lo spingono a 'scendere giù nel fiume' e a partecipare alla realizzazione del Falò, così come solo ciascuno di noi sa quanto tempo, quanta disponibilità, quanti mezzi, quante attrezzature, quanta capacità, quanta voglia può metterci ogni anno e quali incombenze, quali attitudini e quali responsabilità può avere... Ma anche se diversa è la misura con cui ognuno partecipa sia ben chiaro a tutti che ''TUTTI SONO INDISPENSABILI'' come dice sempre Michele (in arte Lucio), che è uno che al Falò ci tiene e lo dimostra ogni anno sempre di più sul campo di battaglia(volevo dire di lavoro)... e non solo!!!Complimenti quindi a TUTTI, e da tutti noi di rimando il Grazie si leva al capitano HUBERT, che rappresenta il primo esempio da seguire, per lavoro, impegno e dedizione... e passione.A presto. (ci sono 200-300 fascine di quercia lassù che ci aspettano!!!)
Massimo G. >>
Massimo, giusto una puntualizzazione. Gli anni passeranno per tutti, come dici, e i dolori oggi si sono sentiti. Nonostante ciò, io sono riuscito a buttare su 65 km di bici al freddo... sono o non sono uno splendido 35enne? :-)
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