Veloci come sono arrivati, se ne vanno. Ogni loro singolo lapillo si frantuma nel vento e scompare per poi ricomparire, con la stessa tenacia, tra dodici mesi. Dopo averlo acceso, dopo averlo visto ardere capisci cosa sia. È sicuramente tanto, per tutto quello che significa e lascia. È di certo molto, per la fatica, il sudore, i turni e le risate. Purtroppo è anche troppo, quando si mettono a rischio amicizie, per un eccesso di foga, per un gesto inconsulto, per una frase mal interpretata. Capisci che però è tutto quello che dev'essere. Da sempre e forse di più. E quando lo capisci, e già tutto finito, si torna amici a tempo pieno, si torna al lavoro, si torna alle famiglie, si torna alla vita di tutti i giorni. Ma con ancora negli occhi la bellezza, transandata ma cristallina, della nostra vecchia Pontremoli, che, ringraziandoci per la scarica di adrenalina e il tuffo nei ricordi, continua a sorriderci tra i bagliori della fiamma, tra le ombre della sera e tra tutte quante le pieghe del tempo.
Sempre un piacere, a ser'vedema
Il segreto dell'antico rito dei falò è proprio questo. Bruciare il vecchio, l'inutile, l'ingombrante per fare spazio al nuovo, al fresco, all'utile. Un senso di rinascita, non a caso alla fine dell'inverno, quando le giornate cominciano ad allungarsi. Per i fuochisti il fuoco, invece, arde sempre e, purtroppo, alle volte assume connotazioni poco urbane, come è capitato l'altra sera. Speriamo che, passato Gennaio, l'amicizia e la condivisione della passione per la tradizione tornino a regnare. Lo, lo, lo .....
RispondiEliminaLele B.