venerdì 30 dicembre 2011

L'ammiraglio Bidio

Grande cena, quella dei fuochisti di ieri sera.
Grande in tutti i sensi: nella consueta capacità di organizzarci (location trovata all'ultimo minuto dal nostro problem-solver Danilo), ma soprattutto nell'ottima cucina e nella bella atmosfera che si è creata.
Sul tavolo, oltre al mangiare e al bere, un bel pò di questioni aperte: da chi "per tradizione" non va nel bosco la mattina dell'Epifania alla lunga lista di invalidi e infortunati; dal progetto della capanna nel fiume alla conta delle fascine.
Ma soprattutto, è stata la serata di Bidio, acclamato come ammiraglio del Falò a lato del Comandante Hubert quest'anno fuori gioco.
36 anni ben portati, modi sempre azzimati stile convegno medico, capacità persuasiva da venditore, l'ammiraglio Bidio si è fatto largo piano piano nella gerarchia del Falò a suon di fascine legate negli ultimi 15 anni e come uomo immagine incline a sfatare il mito negativo del fuochista gretto, col vocione, il tortello sempre in bocca e intento solo a discorrere di argomenti da caserma (qualcuno si riconosce nel ritratto?). Con l'Iphone, i vestiti candidi anche dopo un giorno negli ulsi e atteggiamenti ancora sobri dopo i festeggiamenti più pesanti, l'ammiraglio è destinato a rivoluzionare l'immagine dello Zumian nel mondo.
Insomma: Bidio è il fuochista che tutte le signore vorrebbero come genero.
Entrato nell'Olimpo dei senatori del Falò, ha già dichiarato guerra agli "zero fascine" e che rinuncerà alle sontuose prebende legate alla carica (bianchi oro pagati, posto d'onore nella capanna, tronetto sul ponte della Cresa dal quale dirigere i lavori con il megafono, libero accesso a tutte le cantine del Piagnaro, etc. etc. etc.). Insomma: Bidio non sarà della Casta, si limiterà ad essere casto. Almeno per tutto il mese di gennaio, perchè così deve essere il vero capo.
I suoi collaboratori più fidati saranno Michele detto Lucio, infaticabile boscaiolo capace di due pieni di motosega anche nei giorni di festa comandata, e Massimo, suo uomo ombra nelle scorribande in alta montagna.
Le prime scelte operative dell'ammiraglio sono state prese nei 600 metri tra il ristorante e l'enoteca (distanti non più di 200 metri ma si sa, andando nella tradizionale direzione a zig zag
del fuochista sazio, il percorso triplica), con un piacevole stile di collegialità.
Ce n'è abbastanza per fare tremare gli avversari.

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